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Alberto Martelli, poesie
A Dio piacendo
(29.04.1995)
Abbiamo abitato le case meno importanti
della città: la prima di ringhiera
in via Castaldi, poi perdurando la guerra
finimmo fra gli orticelli di via Spartaco,
presso il nuovo verziere.
Ci siamo sposati in un palazzone di piazza Gramsci
insieme a non so quante coppiette come noi:
dopo sei anni ci dicevamo ancora buongiorno e buonasera
sugli ascensori che non arrivavano mai,
sempre pieni di strilli e di bambini.
Alla fine siamo venuti a vivere
in questa casa minimadi fronte alla cascina Caccialepori,
scomparsa per lasciare spazio a un residence
con poco verde intorno.
Qui ci siamo scavati la nicchia, spicchio a spicchio:
hic manebimus optime, a Dio piacendo.
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