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Ai lettori

 

Erano ormai molti anni — più o meno un quarto di secolo — che le mie prime poesie riempivano un cassetto della mia libreria, senza più riemergerne, neppure per essere lette alla ristretta cerchia degli amici.

Oggi invece, dal mio piccolo porto sepolto — per dirla con un'immagine ungarettiana — ho deciso di tornare alla luce con i miei canti e di disperderli ad un più vasto pubblico.

II quale — spero — non me ne vorrà troppo, e per la presunzione e per l’immodestia dimostrate nel voler pubblicare questi versi.

 

Milano, 1° maggio 1976

 

A. Martelli

Poesie antiche e nuove (1952 - 1975)

Poemetti Ischitani

"Parva libellum sustine patientia" (Fedro, IV)

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