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A un caduto della resistenza

(06.05.1995)

 

Tre gigli rossi, due bianchi

e tanto verde: l’istinto ci dice

che gradirai questo ricordo,

questo mazzo dai colori amati.

Te lo portiamo

nel silenzio di questa mattina

d’aprile, umida di sole

dopo la pioggia. In cammino

lento e compreso arriviamo

a questa casa che ti vide nascere

e ti riaccolse vittima

di fraterna barbarie,

per quell’ultimo bacio di tua madre.

Da allora è gloria eterna

per il tuo nome, inciso

nel marmo imperituro.

Come sempre ci rigano il viso

lacrime di gratitudine:

sei morto per il futuro

di tutti noi, oggi ancora liberi

di coprir la tua lapide di fiori.

 

 

 

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