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Al soldato Volodja Grisin tornato dall'Afghanistan

(12.2.1989)

 

Volodja sei tornato

alla tua terra, vicino a Novgorod,

sei tornato con una medaglia sul petto,

come un eroe, dalle montagne afghane.

 

Hai combattuto dal tuo avamposto

sparando sui villaggi sottostanti;

quattro ore di guardia, quattro di riposo,

così per mesi e mesi, senza mai vedere

il nemico, un popolo invisibile

di ribelli ostili all’ invasione.

 

Ma forse poi hai cominciato a chiederti

perché eri là, perché ti avevano mandato

in quel paese, di cui non sapevi

comprendere né lingua né costumi,

a cui potevi solo offrire una granata

se si muoveva un sasso o una sterpaglia.

 

E così hai avuto nostalgia di casa,

hai scritto ancora una lettera a tua madre:

Tutto va bene, le dicevi, soltanto

mi manca tanto la mia verde pianura,

e la minestra che tu sola sai fare,

e le mani di Mascia tra le mie…

 

Così Volodja ora sei tornato

alla tua terra, dalla guerra afghana,

come un eroe, composto in una cassa

di zinco e i tuoi vent' anni

mai sapranno per chi han combattuto.

 

 

 

 

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