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Un’angusta viuzza d’altri tempi

costellata di quadri e di parole

bisbigliate tra artisti e da passanti

- ognuno per suo conto - quasi fosse

impossibile un dialogo fra loro.

 

Ma se ti fermi un attimo soltanto

e dici appena: "oh bello", o "quanto", o "come",

oppure taci, ma negli occhi hai acceso

un lampo che il pittore ha catturato,

allora cade il muro del silenzio:

da nuove simpatie nasce il sorriso.

 

E poi si prende a ragionar dell’Arte,

di colori e di forme, degli artisti

noti ed ignoti, d’oggi o d’altri tempi;

questa festosa voglia di scambiare

idee ci scalda il cuore, anche se adesso

l'autunno riga i vetri sui dipinti.

 

 

 

Bagutta

(06.10.1996)

 

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