Chiusa tra due scogliere, baia di San Montano,

lussureggiante tutta di pini e d’aranceti,

coi pampini di vite striscianti le pareti

delle cabine e i rossi fiori di melograno

 

lungo la scalinata digradante e l’arcano

dorato semicerchio della spiaggia, ove lieti

ragazzi spanti nell’acqua, tersa come vetri

lavati di bottiglia, fanno un fresco baccano.

 

Qui sul fondale basso guizzano pesci a branchi

e le figlie instancabili cercano, nella festa

degli infiniti tuffi, di prender con la mano

 

qualcosa... inutilmente: solo un mùrice strano,

tutto incrostato d’alghe, unica preda resta,

e poi stendono anch’esse sul lido i corpi stanchi.