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Casamicciola

Qui già vennero gli avi, oggi i nepoti ancora

ricercan ne le fonti l’eterna giovinezza:

io semplice viandante in cerca di paesaggi

da questa breve spiaggia, fiorita di gerani

nei gran vasi di coccio, ammiro le casupole

chiare su per le verdi pendici d’Epomeo,

la villa d’Ibsen, la quieta Zavota ove l’Eroe

dopo Aspromonte a lungo curò la sua ferita.

Qui presso le più antiche terme di Pitaecusa

nascon da l’artigiane menti le fantasie

ceramiche che allietano ogni muro, ogni arco;

ogni finestra splende di policromi intarsi

incorniciati d’ombra da fichi e melograni.

Pure le Madonnine agli angoli di strada,

le balaustrate a mare, le volute delle chiese,

le alzate dei negozi e la fontana in piazza

impreziosite sono da maioliche accese

e risplendenti come palazzi d’oriente...

Solo i denti dei bruni scugnizzi sopra il molo

abbagliano più ancora nel rosso del tramonto.

 

 

 

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