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Alberto Martelli, poesie
Compagno d’Ungheria
(5.11.1956)
Coraggio,
nulla è ancora deciso per domani,
forse i T 34 hanno un cuore di carne
che palpita per te, compagno d'Ungheria,
In questa piazza tutta fiori e croci
cosparsa di bossoli e bottiglie
nel fumo spento degli ultimi fuochi
la speranza non muore, della libertà.
Compagno d'Ungheria,
hai sentito il suo odore sfiorarti per anni
inebriante, sottile: alla fine
l’hai afferrata in quest'ottobre di passione.
Ora di nuovo il burattinaio
tira i fili scoperti,
vuole portartela via
oltre le quinte, l'ultima illusione.
Ma tu difendi con le nude mani
la fragile conquista, questa piccola
fiamma: essere tuo, essere un uomo, un libero,
spezzare i fili, ritrovare il gesto.
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