Alberto Martelli, poesie
Dalla città già oscura
(08.11.1986)
Dalla città già oscura
per queste nebbie di novembre,
dalla città che sfuma
tra la pioggia, che lentamente smuore
ai brividi d’autunno,
spira il profumo fragile dell’ora.
Io non ricordo
più i nostri passi obliqui a le riviere
stanche del sud, si è dissolto il sole
giallo degli anni primi, la memoria
già ci ruba lo zùfolo e gli aranci.
E in queste terre umbràtili trascorre
oggi la nostra vita. E pur m’è cara
questa pianura ariosa,
questa sponda lombarda, ove si annera
oramai il giorno e pallida si svela
la luce dei fanali sopra l'acque
segrete dei navigli.
A le ringhiere
sale un sospiro e germina il ricordo
di vecchi amori, sveglia antiche sere
sotto altri cieli, in altre terre amiche
dove matura il nespolo e sul muro
l’ombra ne ingigantisce alta la luna.
E tu, ora, sei chiara
città di luci e di chitarre, e canti
lungo le alzaie e i vicoli i miei sogni,
prima che muoia la notte
l’alba torni con l’urlo delle sirene.