Alberto Martelli, poesie
Finisterre
(31.5.1992)
Prima dell'alba si è ritirato il mare,
quasi velo da un corpo. Strisciano sulla sabbia
lenti i paguri e i granchi di traverso
corrono all'acque.
Riconosco in questo
paesaggio i segni di una preda e una carezza:
il saccheggio di spoglie trascinate
in fretta e poi perdute per la via,
la carezza del piede di un bambino
che pettina la rena, questa pelle
soffice e nuda del finis terrae.
E si ha in dono l'idea che i residui,
alla marea sfuggiti, sian caduti
in un ordine esatto. Stan disposti
secondo una gravita spaziale
fatta di grazia e di necessità.
Residui che una spinta irripetibile
non è riuscita a portare con sé,
resti di una cancellatura generale
lungo la linea torbida del mare.