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Giardino sul mare

(10.07.1987)

O Lipari, o terra di sirene

che l’Odisseo attirasti, e di Ciclopi

per cui fuggì quest’isole incantate,

ecco ritorno a te, dopo trent’anni,

dalle brume del nord e qui ritrovo

la tua gente cortese, le stradine

piene di sole e vento e il glauco mare

d’oscure trasparenze arabescato.

        Felicità raggiunta in brevi istanti

affacciato a un balcone, sul giardino

Eden lussureggiante, tra il profumo

tenue degli oleandri e dei limoni,

in vista a la tua rocca millenaria

e al Monterosa bruno nella sera.

        Paradiso è il tuo nome, anche se sorgi

dalle rocce di lava e d’ossidiana,

sei una piccola isola e pur grande

per la bellezza d’infinite grotte,

le spiaggette tranquille e i panorami

che dai tuoi colli aprichi offre natura.

        Quando verrà la sera del mio giorno,

vorrò tornare ancora alla tua mite,

ferace terra, ove il fico d’india

fiorisce accanto all’uva malvasìa.

        E riposando sulle tue terrazze

sentire gli accordi delle tue chitarre

nelle notti di luna, e respirare

le tue brezze marine nei miei sogni.

 

 

 

 

 

 

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