Alberto Martelli, poesie
Il frutto selvatico
(12.5.1988)
II nespolo che fiorì quest'inverno
di bianco, e mutò le foglie a primavera,
dal suo ombroso cantuccio sotto la finestra
oggi mostra una gemma verde in cima a un ramo
spoglio, un frutto improbabile per un albero
selvatico come lui, nato quasi per sbaglio
in un vaso e poi trapiantato in un cubo
di plastica, tanti e tanti anni fa.
Nessuno lo innestò mai, è cresciuto
Nell’ angolo più buio del cortile,
quasi senz'acqua se non per un po' di pioggia, solo
di tanto in tanto i nostri occhi lo hanno accarezzato,
spiando furtivamente i tentativi
di fioritura negli ultimi dicembri,
e la tenera verde peluria delle foglie in aprile.
Fino alla piccola drupa che oggi d'improvviso
è comparsa splendente contro il grigio del muro,
come una prova di forza, di tenacia quasi umane,
come una promessa di non so bene quali
future dolci delizie. E come somiglia
tutto questo ai tuoi giovani anni, Bettina, agli ardui
studi ieri conclusi, ed alle speranze
appena nate, ma vaste già più di ogni orizzonte.