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Il frutto selvatico
 

(12.5.1988)

 

II nespolo che fiorì quest'inverno

di bianco, e mutò le foglie a primavera,

dal suo ombroso cantuccio sotto la finestra

oggi mostra una gemma verde in cima a un ramo

spoglio, un frutto improbabile per un albero

selvatico come lui, nato quasi per sbaglio

in un vaso e poi trapiantato in un cubo

di plastica, tanti e tanti anni fa.

 

Nessuno lo innestò mai, è cresciuto

Nell’ angolo più buio del cortile,

quasi senz'acqua se non per un po' di pioggia, solo

di tanto in tanto i nostri occhi lo hanno accarezzato,

spiando furtivamente i tentativi

di fioritura negli ultimi dicembri,

e la tenera verde peluria delle foglie in aprile.

 

Fino alla piccola drupa che oggi d'improvviso

è comparsa splendente contro il grigio del muro,

come una prova di forza, di tenacia quasi umane,

come una promessa di non so bene quali

future dolci delizie. E come somiglia

tutto questo ai tuoi giovani anni, Bettina, agli ardui

studi ieri conclusi, ed alle speranze

appena nate, ma vaste già più di ogni orizzonte.

 

 

 

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