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Alberto Martelli, poesie
ll gatto
(23 .02 .1999)
Ecco il gatto ti osserva con pupille
sottili come le pagliuzze d’oro
nell’iridi di Claudia. Sembra un poco
distratto dalla mosca che divaga
tra la parete e le finestre chiuse.
Ma se appena ti muovi già il felino
balza a seguirti con la schiena arcuata;
s’aspetta forse un dono dalla mano
che l’accarezza, un uccellino o meglio
un topo cosi piccolo che un’unghia
basta a farlo schizzare come a un gioco
di bussolotti. Ma io non ho sorprese
dal cilindro, non ho più fantasie.
E il gatto sogna vasche e pesciolini.
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