Alberto Martelli, poesie
Il vecchio cuciniere
Vivere la vita come andrebbe vissuta:
questa, forse, la tua felicità;
oggi m’è dolce il suono di campane
per l’amico Peter, tornato
di lontani paesi a questi monti
di Pusteria, a questi boschi di Riscone.
E tutto è così verde, anche il sagrato,
anche il sentiero dietro la parrocchiale;
solo la fossa nuova s'apre oscura
fra tanti fiori, e il prete vi getta parole
di cenere, e gli amici un pugno di terra,
subito fango sotto la pioggia estiva.
Hai viaggiato tant'anni, vecchio Peter,
hai preparato paellas, kartoffelnsalat,
les escargots à la bourguignonne, il curry a Marble Arch,
il tacchino a Minneapolis, la pachamanca ad Arequipa...
Hai girato il mondo per venire poi qui,
all’ ultima dimora, sotto la rossa
cipolla del campanile, che ora accompagna
i tonfi delle pale sul noce levigato,
i nostri requiem chiusi nel fondo della gola,
in questa sera umida d’addii.