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Italian graffiti

(14.10.1984)

Ecco: rivedo i tavoli del bar

di via Settala, erano di marmo

celeste e giallo, scrivevamo i punti

sugli angoli e i quattrini persi o vinti.

 

Erano freddi, ma d’estate a volte

ci si appoggiava il viso

e in tralice guardavamo l’ombra

di un ragazza calda passare

contro il muro di fronte, ove sfiorava

verdi frasi d’amore, evviva, a morte,

ma pure i mostri fallici, e sbiadire

entro la luce liquida del cielo.

 

 

 

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