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La dimenticanza

(17.9.1990)

È cacciatore di memorie il tempo

che trasporta fuliggini a brandelli

da un passato remoto nel presente.

 

I rossi tori di Granata, i veli

oscuri delle donne a Gibellina,

la luna bianca di Citàra, il vento

a Luneburgo, i mari d’Odisseo.

 

Brevi momenti o lunghi d’illusioni

dimenticate, e riecheggiar di voci

care e festose d’altre età, e il tumulto

denso nel cuore giovane d’affetti.

 

Ma io più non desidero tornare

- neppur per breve istante - a quei felici

e disperati giorni. Oggi riaffiora,

all’alba di vecchiezza, la speranza

verde: nuove parole, nuove ipotesi

di laboriosa vita. E già mi sorride

luce di sole a traverso la pioggia leggera.

 

 

 

 

 

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