Alberto Martelli, poesie
La fonduta a la borgognona
(2 marzo 1986)
Tutt’intorno alla tavola imbandita
Katia ed Enrico e noi quattro Martelli
siamo pronti a gustare la fonduta
con sette salse: chutney, piccalilly,
à la tartare, ai cetrioli, al pesto,
aglio e noci, l’America... oh dolcezza
il bocconcino fritto presto presto
dalla pentola estrarre con destrezza
ed immergerlo a fondo nel sughino
prescelto, e assaporarlo lentamente,
e berci sopra un fresco grignolino
che ti riscalda l’anima. La gente
che non conosce queste gioie pure
può non capir la voluttà dell’ore
trascorse attorno a un tavolo: le oscure
ombre del mondo, l’ansietà, il dolore
s’attenuano man mano che s’avanza
la notte e scema il vino nei bicchieri,
le fiamme di candela fanno danza
negli occhi al tuo vicino. E sono veri
il sorriso di Gerda e la carezza
nella voce di Katia, mentre ancora
si riempie il bicchiere e la bellezza
del momento che fugge ci innamora.