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Alberto Martelli, poesie
La stanza vuota
(1.06.1995)
È questa la stanza vuota
ove dormirono da piccole
le figlie oggi lontane.
La stanza ora chiamata da lavoro
e dove proprio più non mi ritrovo,
non riesco a dipingere, non scrivo
a quel tavolo rosso, non mi siedo
su quelle sedie un poco spagliate.
La stanza dove ogni ricordo è vivo
come se fosse ieri:
i libri hanno l'impronta delle dita
sporche d’inchiostro e smuovono un’antica
polvere i ninnoli sparsi sulle mensole.
E pare quasi di riudire il suono
delle giovani voci,
e un fremito mi sfiora di presenze
non cancellate ancora. Questa stanza
vuota e pur tanto piena di memorie
sottili e di speranza.
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