Alberto Martelli, poesie
La tigre del bengala
(5.11.2001)
La tigre spesso cammina a ritroso
nei fiumi, a mantenere
sotto controllo l'ambiente circostante
e prendere le prede alla sprovvista.
Perfida tigre che tendi i tuoi agguati
fin dentro l'acqua ove fingi e sguazzi
e assalti cervi e i bufali indiani
più pesanti di te ben quattro volte.
Hai affilato gli artigli alle mangrovie,
ora in silenzio pedini la tua preda,
ti tieni sottovento, l'erba è alta,
in pochi passi la vittima raggiungi
e con un balzo le conficchi in collo
i tuoi lunghi canini e glielo spezzi.
Ovunque tu viva, nelle giungle dell'est
o nelle fredde foreste dell’Himalaya,
tutti tremano al balenio del tuo manto
arancio-scuro, striato di nero.
Sei un silvestre fantasma che unisce
a una gran forza una letale astuzia.