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Lacco Ameno

La gente qui è buona. Vi son tante chiese

bianche e rosa che sembrano appena fatte da un mese,

ma gli interni legnosi del tardo seicento

sono pieni di crepe, pur fra gli ori e l’argento.

Qui la gente ti assedia: sei la sola ricchezza

se tu compri e consumi, e ti godi la brezza

serotina seduto in un bar di via Roma,

qui la gente ti spreme e ti par tanto buona.

Sulla piazza Rosario una bimbetta sola,

sotto braccio un cestino, sembra che vada a scuola,

poi ti strizza l’occhietto, dentro c’è una sorpresa:

un micio acciambellato che forse ha mezzo mese.

E se tu le domandi quanti giorni ha il gattino,

Irma risponde seria: "Du' anne cchiù un pochino".

Passa una donna a lavare i panni alla fontana

e dietro le sgambettano sei figlie in fila indiana,

ognuna col secchiello pieno dei suoi straccetti,

fanno anch’esse il bucato, cacciando alti urletti.

Che frescura di spruzzi e di strilli infantili

nella piazza assolata… s’unisce il campanile

moresco di Santa Maria delle Grazie al porto

con pacati rintocchi: forse suonano a morto

per un vecchio ischitano, marinaio di ieri,

quando vita era il pesce e non solo stranieri.

 

 

 

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