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Alberto Martelli, poesie
L’altra riva
(21.05.1952)
Sfioriamo con l’anime nostre
le tristezze senz’occhi vaganti
nel fondo dei baratri
laggiù
da cui non si torna.
Ma c’inebriò l’infinito
e disse: Non dormite
come carezzevole il sussurro
come sereno il respiro.
Ed ecco noi non fuggiamo o Natura
al tuo abbraccio di terra per ora
ma il vuoto è una spina sempre
rimane nei battiti eterno.
E se tu un attimo ne distogli
domani torneremo ai precipizi
affascinati d’occulto a contemplare
i vortici parvenza di mistero.
Invano allora il lamento
Madre
che non desti verità,
che questo chiedemmo
nei secoli
e mai rispondesti.
Essa forse dovunque si nasconde
se pur nascesti mai
divina inconoscibile:
i tesori sono in fondo al mare
la vera gioia è sempre
all’altra riva.
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