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Alberto Martelli, poesie
L’astronomo
(23.10.1991)
Via dalla pazza folla
che vive d’abbaglianti
lungo le strade o, nelle case, è immersa
nell’azzurra penombra degli schermi,
io son qui in alto, chiuso in una specola
ad ammirare il cielo.
Guardo i pianeti e l’altre
più rilucenti sfere
sorger da l’infinito a questi vetri,
come gioielli tolti da un oscuro
e vellutato scrigno e attorno sparsi.
E non mi tocca il disputar del mondo,
né la fame, né l’aria
umidosa e glacial della mia torre
quando, come ogni notte,
nei pascoli del cielo
guido mandrie di stelle.
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