Alberto Martelli, poesie
Le Cicladi
(13.5.1988)
Voliamo, o cara, alle isole chiare,
il mar Egeo ci attende con le necropoli sommerse,
le grotte oscure ed i bianchi mulini di Mikonos.
Percorreremo le nere spiagge di Kamàri,
a dorso di mulo, verso l'antica Thera,
abbracceremo le rocce in forma umana
lungo le rive di Sérifo, pietre della Medusa.
Quanto ci hanno aspettato queste isole
sacre al solare iddio dei poeti,
ad Artémide e a Diòniso, nato dalla coscia di Zeus:
ritroveremo a Delo la terrazza dei leoni
e a Milo il sorriso assente di Afrodìte?
I monasteri, le cappelle bianco-azzurre
scopriremo laggiù. Sai, l'antica Atlantide
dicono sia Santorini, la semiluna di un cratere
inghiottito dal mare. E le Cicladi sono un cerchio
di stelle cadute ad un sogno, e noi cercheremo
questa realtà sognata di ritrovarla
nel luminoso respiro dell'arcipelago.
Voliamo, o cara, alle isole chiare...