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Alberto Martelli, poesie
L’ultima spiaggia
(29.12.1974)
Ora han ripreso a sparare
dopo l'armistizio,
bruciano paesi e città;
sono ancor rosse Ie paludi,
neri i tronchi scheggiati dalle bombe
e gli occhi spalancati dei fanciulli
hanno fiamme di guerra nel profondo.
Scendono nuove dalle rughe
dei vecchi padri le lacrime
per tanti figli dilaniati.
Nelle risaie abbandonate,
tra le case distrutte,
c'è sempre l'urlo della morte: strazio
che fuga i vivi al sud, inutilmente.
Domani altri cannoni
spingeranno i superstiti giù al mare,
affonderanno le navi,
grappoli d'umanità ormai tradita
a un orizzonte senza più ideali.
Sarà l’ultima spiaggia, e poi le rosse
bandiere canteranno l’era nuova
sopra le mille e mille croci. I morti
avranno pace, forse. Gli altri mai.
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