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L’ultima spiaggia

(29.12.1974)

 

Ora han ripreso a sparare

dopo l'armistizio,

bruciano paesi e città;

sono ancor rosse Ie paludi,

neri i tronchi scheggiati dalle bombe

e gli occhi spalancati dei fanciulli

hanno fiamme di guerra nel profondo.

Scendono nuove dalle rughe

dei vecchi padri le lacrime

per tanti figli dilaniati.

Nelle risaie abbandonate,

tra le case distrutte,

c'è sempre l'urlo della morte: strazio

che fuga i vivi al sud, inutilmente.

Domani altri cannoni

spingeranno i superstiti giù al mare,

affonderanno le navi,

grappoli d'umanità ormai tradita

a un orizzonte senza più ideali.

Sarà l’ultima spiaggia, e poi le rosse

bandiere canteranno l’era nuova

sopra le mille e mille croci. I morti

avranno pace, forse. Gli altri mai.

 

 

 

 

 

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