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Alberto Martelli, poesie
Mattino
(29.02.1996)
II regista ci aveva lasciato dodici ore di sonno
per scoprire qual’era il segreto di tutta la storia,
al mattino seguente chiunque l’avrebbe capito.
Ma ci siamo svegliati forse solo un attimo
troppo tardi: il vecchio ha già chiuso il giardino
dalle bianche magnolie, ha spento i giochi d’acqua.
Il sole va seminando la parete
con puntini d’oro di sospensione,
l’ardesia del tetto si leviga
sotto il volo radente delle rondini.
L’incontro non avrà luogo, non berremo
dai calici già pronti per l’occasione.
E nei tuoi occhi la speranza risplende
di vivere ancora per un giorno.
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