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Notte d’agosto

(29.08.1991)

Quando la notte è silenzio, come di questa stagione,

nella città abbandonata odo il frinire dei grilli,

un treno che va fischiando, crocchiare oscuro di cascine:

è la campagna che torna alla mia finestra.

 

Sento il verde nei platani del viale

dopo la pioggia, e mi richiama l’odore antico

dei castagni d’Intelvi, dei pioppi in Lomellina,

dei pini sull’Aprica in temporali lontani,

quando, solo, frustavo la tempesta nelle foglie

e mi pareva la vita più fresca di un arcobaleno.

 

 

 

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