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Notti d’estate

(29.12.1990)

Quelle notti d’estate quando eravamo

così giovani che non ci si pensava

e passavamo ore in riva al Lambro

a baciarci, a toccarci poi nel buio

senza quasi vederci. Dalla strada

rasente il fiume solo qualche bici

raramente fiondava il suo fanale

e illuminava le tue labbra gonfie

di tanto amore, un attimo appena,

e già tremavo d’altri desideri.

Ma rintoccava San Martino. È notte

- dicevi - e ti volevi già rialzare,

ti stiravi la gonna con le mani,

ravviavi i capelli, ma a sorpresa

ti riabbracciavo stretto e sorridevi,

però la voce ti piangeva: È tardi,

se fai così io non potrò più uscire.

Quelle notti d’estate tornavamo

per la via Feltre, lungo la Melghèra,

due passi avanti e un bacio, e sul portone

già scoccava la mezza: tu sparivi

dopo un ultimo abbraccio ... O dolci intrighi,

ardente gioventù, oggi mi resta

solo il ricordo a riscaldarmi il cuore.

 

 

 

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