Alberto Martelli, poesie
Notti d’estate
(29.12.1990)
Quelle notti d’estate quando eravamo
così giovani che non ci si pensava
e passavamo ore in riva al Lambro
a baciarci, a toccarci poi nel buio
senza quasi vederci. Dalla strada
rasente il fiume solo qualche bici
raramente fiondava il suo fanale
e illuminava le tue labbra gonfie
di tanto amore, un attimo appena,
e già tremavo d’altri desideri.
Ma rintoccava San Martino. È notte
- dicevi - e ti volevi già rialzare,
ti stiravi la gonna con le mani,
ravviavi i capelli, ma a sorpresa
ti riabbracciavo stretto e sorridevi,
però la voce ti piangeva: È tardi,
se fai così io non potrò più uscire.
Quelle notti d’estate tornavamo
per la via Feltre, lungo la Melghèra,
due passi avanti e un bacio, e sul portone
già scoccava la mezza: tu sparivi
dopo un ultimo abbraccio ... O dolci intrighi,
ardente gioventù, oggi mi resta
solo il ricordo a riscaldarmi il cuore.