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Alberto Martelli, poesie
Pesce maramaldo
(7.03.1999)
Aguzzi come il nastro di una sega
d’acciaio sono i denti dello squalo
assassino. Ma dicono gli esperti
che non assale l’uomo se non quando
questi è ferito e perde un po’ di sangue.
Percio si può ben dire in questi casi
allo squalo che attacca il disgraziato
caduto in mare, graffiandosi un dito:
“O pescecan, tu uccidi un uomo vivo,
meglio faresti ad ingoiar lo spada.”
Ma mi risponderebbe:”Lo sai bene
Che il pesce spada di traverso mi va!”
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