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Presepio metropolitano 

(11.12.1998)

 

Buio profondo di periferia,

rotto di quando in quando dal latrato

di un cane incimurrito. Tra i rifiuti

dei cassonetti e i vetri sparsi intorno

a campane stracolme soffia il vento

e quasi copre un frignìo sottile

o di gatti randagi il miagolìo.

 

Uno spazzino passa lì per caso

e, raccogliendo i sacchi torno torno,

ode un vagito uscire da un cartone.

Sopra un mucchietto di polistirolo

s'agita un bimbo, coperto da un sacchetto

di plastica, che soffre freddo e fame,

infante abbandonato al suo destino.

 

L'avvolge l'uomo entro i suo pastrano

e chiama gente. Arriva la donnina

dall'angolo di strada e s'inginocchia

a guardare il neonato. Viene il cane

infreddato e pure un gatto si avvicina.

Nell'aria irrompe un coro di campane...

 

 

 

 

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