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Alberto Martelli, poesie
Quinta sinfonia
(25.02.1996)
Serenità di chi non è partito
ed ha dischiuso
le porte azzurre al verde dei balconi.
Un dito schiaccia a caso
i tasti del computer:
ronzio di calabroni
nell’angolo più oscuro della casa.
Una musica lenta si addipana
alle imposte, forse il quarto
movimento della quinta sinfonia.
È un’ombra che si allunga
nel crepuscolo ed afferra
l’anima, teneramente.
Ora tiene una mano nelle mie.
Come un’amante, insonne,
la notte cingerà d’assedio Amore.
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