Alberto Martelli, poesie
Ricordo di due primavere
(05.05.1987)
Dopo la cena alla veranda aperta
un carosello d’auto e sanbittèr,
poi la vecchia pellicola mi spinge
per le strade e le piazze. C è nell' aria
la primavera nuova, c’è un richiamo
da le tenere foglie nei viali
quasi deserti ancora.
Da un balcone
vengon le note di canzone antica
come quel canto di mia madre prima
che l’infantile sonno mi cogliesse
subito dopo cena. O primavera
d'altri luoghi e altre età, quando correvo
sui terrazzi del Pincio
col cerchietto di legno al Muro Torto,
verso Villa Borghese, finché stanco
affondavo col viso dentro a un prato.
Sopra il cielo girava, con le nuvole
dal dorato sorriso.
Ora dai portoni
delle case fioriscono le bionde
Aurore e Cinzie, sbocciano le brune
Violette e Rose, incontro ai loro sogni
ne la sera lombarda. Già nell' ombra
qualche coppia si stringe in un sussurro
di tenerezze oscure; già i ragazzi
si accendono alla luce dei fanali
la prima sigaretta, ed il profumo
de la notte d'aprile già accompagna
les enfants de la lune ai folli amori.