Alberto Martelli, poesie
Roma 9 maggio martedì
(19.05.1978)
Quel maggio ci ha portato questo fiore
di carne, questa morte
sigillata, questa esemplare
vittima, purtroppo non ultima, purtroppo
come tutte le altre ancora inutile:
non impareremo mai.
Quel maggio fu l’inizio, c’erano le chitarre
e canti per le strade, poi vennero le bombe,
ed oggi fiori e pianti sulle bare,
sulle macchle di sangue nei portoni,
svelti sussurri e le strette di mano:
May is the cruellest month…..
Gli scioperi selvaggi, il furore impotente,
le preghiere di Paolo, questo morire invano
di settimane e mesi, tutto è concluso ormai.
II problema è politico... Siete mal consigliati...
Uno dovrà pagare del partito i peccati...
Ma tutti hanno approvato il benigno egoismo.
E come noi possiamo ancora credere
al cordoglio, allo sdegno, alla protesta,
di fronte all’urlo muto della sposa,
alla rabbia sommessa dei tuoi figli?
Elis, da quanto tempo tu sei morto…..
una nera caverna è il nostro silenzio.