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San Martino

Benediceva il fuoco con il vino

migliore perché fosse annata buona

Nonna Marija e attorno la famiglia

si segnava compunta. Era il novembre

del trentanove. Dentro la cantina

sul Collio brontolava il vino nuovo;

nelle capaci botti ecco nascevano

il morbido tokai, la malvasia,

il robusto merlot rosso rubino,

e i pinot bianchi e neri. Già spillava

zio Tince il suo traminer paglierino,

lo sposava al prosciutto e al pane fresco

ed era una merenda da signori.

E gli altri bimbi attendevano fuori,

come uccelletti, pronti a becchettare

le briciole rimaste sul tagliere,

mentr’io - più grande e ardito - assaporavo

l'ultima goccia al fondo del bicchiere. 

 

 

 

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