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Scricchiano le cicale

24.95.1998

 

Scricchiano le cicale questa estate infinita,

nel meriggio infuocato l’orizzonte si scioglie,

non c'è brezza né vento a sfiorare le foglie

della quercia sul monte che mi appare sbiadita.

 

E nell'ora più ardente ecco il sonno mi invita

a fantasime fresche che il mio animo accoglie

con la gioia del cuore, col sollievo che toglie

ogni scheggia rovente dalla vecchia ferita.

 

La ferita sanata, ma che ancora un po' duole,

perché mai non si scorda un dolore svanito

prima d'esser gustato. Sul sentiero le viole

 

sono tutte appassite. E tu, forse, hai capito

il segreto desire: la mia anima vuole

riabbracciare il suo sogno, la sua ombra perduta

 

 

 

 

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