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Alberto Martelli, poesie
Scricchiano le cicale
24.95.1998
Scricchiano le cicale questa estate infinita,
nel meriggio infuocato l’orizzonte si scioglie,
non c'è brezza né vento a sfiorare le foglie
della quercia sul monte che mi appare sbiadita.
E nell'ora più ardente ecco il sonno mi invita
a fantasime fresche che il mio animo accoglie
con la gioia del cuore, col sollievo che toglie
ogni scheggia rovente dalla vecchia ferita.
La ferita sanata, ma che ancora un po' duole,
perché mai non si scorda un dolore svanito
prima d'esser gustato. Sul sentiero le viole
sono tutte appassite. E tu, forse, hai capito
il segreto desire: la mia anima vuole
riabbracciare il suo sogno, la sua ombra perduta
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