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Segnali di notte

(4.6.1992)

 

Nei silenzi che a notte sentono l’estate

imminente, mi torna sempre un'ignota voce,

un rumore segreto, uno sguardo che non si svela

se non per un attimo appena.

 

                                              Non posso

capire l'impercettibile bisbiglio,

il fremito dell’ala passeggera

che mi sfiora la fronte, non afferro

le fattezze del volto senza nome, il tempo

finge d'essere eterno, ma è un soffio.

 

                                              Soltanto

ciò che sembra un giardino pieno d'ombre

a un tratto si riaccende come un faro

che mi inondi di luci e di segnali,

ma in questi azzurri istanti,

come un sospiro brevi,

come un sole abbaglianti,

quel qualcosa mi sfugge, che nella quiete mi perseguita

e nell’urlo del giorno mi abbandona.

 

 

 

 

 

 

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