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Alberto Martelli, poesie
Sulina, alle foci del Danubio
(20.3.1988)
a Claudio Magris, brillante fabulatore
di civiltà fluviali
Da nessuna parte scendono all'Eusino
queste docili acque chiare,
sembra finire in nulla
il nostro lungo viaggio.
II sole spezza il mare con lance dorate,
l’orlo di una nuvola scivola ed abbassa
le ciglia viola - quando socchiudi gli occhi
sul delta – al fiume della felicità:
nostalgia di partenze, eros di lontananze.
Ma la foce non c'è, il Matoàs non rivela
Ove finisca, è pagina che manca
in quest'epilogo, è un'illusione, è inganno.
Navi di ferro e ruggine oscillano
calme sui bassifondi, in rade abbandonate,
sopra le croci di coppie infelici,
affioranti relitti, altri naufragi.
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