Alberto Martelli, poesie
Tramonto nella Locride
(11.9.1979)
Trimillenaria Locri Epizefiri,
ove primo Zaleuco dettò legge
a Magna Grecia, ecco a te ritorno,
tra ulivi ed oleandri, nel profumo
dei gelsomini intenso a Marafioti.
Vado a ritroso le pietre e le mura
della città su cui radi rispuntano
i fichi d'india, e cresce l'achillea
nell'anfora già colma di pinakes,
oggi di terra, terra d'ocra chiara
che gli astuti locresi nei calzari
celavano per far torto agli enotri.
Mi appoggio nel tramonto giallo e viola
alla colonna jonica; respiro
il vento mite che la sera affonda
giù l’Aspromonte e mi ricorda i giorni
e le trascorse vite e resto quieto
in questo mio svanire nell'eterno
tutto,
E mai vorrei che il tempo
mi torni a risvegliare col suo grido
alle rosse scadenze dell'autunno.