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Uccelli a Milano

(07.01.1990)

Sopra i cedri del Libano di Piazza Giulio Cesare

tubano le tortorelle dal collare orientale,

volano bassi i gabbiani sull’acque della Dàrsena,

attraverso i navigli passano rare rondini.

 

I grigioverdi règoli ed i fiorrancini,

i codirossi, le cince more, le ballerine

gialle e aggraziate, le azzurre

cinciallegre becchettano impavide ai davanzali

o nel cavo dei platani, assieme ai fringuelli,

ai pettirossi, agli scriccioli ed agli usignoli;

sui tetti i merli dominano incontrastati,

le capinere cantano sugli alberi di via Moscova.

 

 

 

Milano è tutta un volo d’uccelli che passano e vanno

o restano con noi l’inverno, perché la città è più mite:

laggiù la circostante campagna è un purgatorio

di ghiaccio, fame e umane, lente e mortali insidie.

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