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Verrà la notte

(29.03.1988)

 

Verrà la notte e non saprò

ancora se avrò vissuto

abbastanza per conoscere

tutto quanto di te:

l’orlo chiaro dell’iridi, le pieghe

dei polsi, il neo nascosto tra i capelli,

la curva dolce e asimmetrica

dei tuoi zigomi asiatici.

 

Verrà la notte e forse vedrò

sfiorire il tuo giovane, luminoso

sorriso agli angoli della tua bocca:

nell’ombra più oscure

mi sembreranno le tue lacrime,

come le perle tamili

sui seni ambrati di Sigiriya.

 

Verrà la notte e non sentirai

partire l’anima mia con passi azzurri

verso mondi sperduti, in infiniti spazi.

 

Prima dell’alba chiara, nel silenzio dell’ora

che cancella le stelle e risveglia la luce,

ci saremo lasciati senza dirci un addio,

nel respiro dei sogni che fan la notte amica.

 

 

 

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