Alberto Martelli, poesie
Verrà la notte
(29.03.1988)
Verrà la notte e non saprò
ancora se avrò vissuto
abbastanza per conoscere
tutto quanto di te:
l’orlo chiaro dell’iridi, le pieghe
dei polsi, il neo nascosto tra i capelli,
la curva dolce e asimmetrica
dei tuoi zigomi asiatici.
Verrà la notte e forse vedrò
sfiorire il tuo giovane, luminoso
sorriso agli angoli della tua bocca:
nell’ombra più oscure
mi sembreranno le tue lacrime,
come le perle tamili
sui seni ambrati di Sigiriya.
Verrà la notte e non sentirai
partire l’anima mia con passi azzurri
verso mondi sperduti, in infiniti spazi.
Prima dell’alba chiara, nel silenzio dell’ora
che cancella le stelle e risveglia la luce,
ci saremo lasciati senza dirci un addio,
nel respiro dei sogni che fan la notte amica.