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Visita a Pavia

(5.11.1990)

 

Son venuto a Pavia per rivederti

lungo il Ticino senza più cavalli

e la torre caduta. Un fragile sole

fa risplendere appena le vetrine

di Corso Garibaldi. E pur non torna

il riflesso dorato dei capelli

lunghi oltre la vita, né l’azzurro

dei tuoi occhi, né dell’anca il ricordo

sinuoso. Un eco di violoncelli

al Castello mi porta, ma nel verde

non scorgo la tua blusa rifiorente

dal nero della gonna. Non esiste

quella nuvola bianca oltre le mura,

non rinnova più ombra sugli incerti

baci

l’ippocastano sotto quel balcone.

 

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